Le scarpe gli s'infilarono ai piedi. Furtivamente, di soppiatto.
Non se ne accorse il dirigente, non se ne accorse l'assistente, non se ne accorse l'intendente.
Non se ne accorse il presentatore che, vedendo John stranamente a disagio coi piedi, si tolse le sue scarpe, quasi a voler invitare John a fare altrettanto.
Cercò di tranquillizzarlo con le poche parole che d'inglese sapeva "Don't worry, be happy" continuava a ripetergli.
Ma John, che neppure lui si era accorto delle scarpe, non capì il maccheronico inglese del presentatore, e rispose
"Follow me".
Già; non se ne accorse neppure John di quel paio di bianche scarpe che con l'abilità del nero Diabolik gli s'infilarono ai piedi.
Non se ne accorse neppure l'oca che ballava nell'aia, e che vedendo John uscire dal teatro lo invitò a ballare con lei il suo ballo preferito.
Che casino il giorno dopo! TV, stampa, web, tiggì, satirici e non... perfino Il Corriere dei Piccoli…
Tutti accusarono tutti, tutti criticarono tutti per le scarpe di John: ma chi ha colpa se non solo le scarpe?