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RELIGIOSO CARLO

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Attività nel campo della regia di spettacolo

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la regia è uno dei mestieri più belli del mondo…


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…se si ha la forza e il coraggio di non rinunciare all'indipendenza

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"LA CREATIVITÀ È TUTTO. IL RESTO? SEMPLICEMENTE NOIA."

SINCE 1984

qualsiasi riferimento al libro di Orwell è puramente e inspiegabilmente casuale

Il mestiere del regista è morto

di Carlo Religioso

Venerdì 18 luglio 2025

Inutile illudersi; il mestiere del regista è morto: sia quello del regista cinematografico che ancor più quello del regista televisivo.

Della morte del cinema ne parlò con dovizia e cognizione di causa Guy Debord a suo tempo, perciò oggi mi limiterò a scrivere della morte del mio mestiere, ovvero della morte del mestiere di regista televisivo.

Quello che un tempo fu anche laboratorio di creatività oggi è diventato solo e unicamente un luogo di produzione industriale. Sebbene anche prima, fino agli anni ‘90, non mancasse la componente produttiva e anzi era comunque ben presente, oggi la regia televisiva è totalmente sottomessa alle produzioni, incapace di reagire con proposte, idee, innovazioni, confronto e critica. Tutto ciò che riguarda la produzione televisiva è oggi frutto di Format immodificabili, di voleri di produzioni ed editori, di conduttori capricciosi e spesso abbastanza ignoranti, l’informazione stessa è sottomessa al volere dell'editore con tagli ad hoc effettuati più o meno in qualsiasi servizio televisivo in onda se ciò che si è girato è ritenuto “sconveniente” alla politica dell'editore di turno. La regia televisiva ha perso qualsiasi potere creativo e con armi puntate alla fronte la regia è obbligata a rinunciare al suo disarmo e ad armarsi per combattere una guerra che non dovrebbe appartenere a questo mestiere. La regia è diventato il coordinare una squadra che produce, è diventato far vedere ciò che l'editore e la produzione impone e nascondere ciò che editori e produzioni non vogliono fare vedere. L'informazione è diventata così informazione parziale, incompleta e unilaterale mentre l'intrattenimetno è diventato indottrinamento. Tutto diventa questo perché quello che dovrebbe essere il garante, l'elemento indipendente senza vincolo di subordinazione diventa invece un essere innegabilmente e forse inevitabilmente subordinato al comando di produzioni ed editori, ergo schiavo delle imposizioni di chi lo paga.

È perciò inutile pensare che io oggi possa esercitare il mio mestiere in maniera libera e indipendente: nessuno me lo consentirà.

Ne vado orgoglioso, vado fiero di non avere mai preso parte a neessuna edizione del Grande Fardello, vado fiero e orgoglioso di non avere mai messo la mia professionalità al servizio di X-Tractor, vado fiero e orgoglioso di essere riuscito a scappare da quell'informazione unilaterale che tanto mi è pesato fare. Ma tutto ciò mi provoca una sofferenza immane e indescrivibile: l'esilio è la peggior pena che un essere umano è chiamato a scontare. E pur andando orgoglioso della mia testardaggine non posso fare a meno di provare dolore per la sudditanza cui ancor oggi sono chiamato a sottostare solo per poter unicamente sopravvivere grazie al mio lavoro: un lavoro dove la creatività è morta e le macchine dei tempi moderni di Chaplin hanno preso il sopravvento su tutto e tutti.

Perciò è inutile illudermi che potrò tornare a lavorare, è inutile illudermi che potrò tornare a essere libero e creativo: nessuno mai mi offrirà questa opportunità che ormai appartiene al passato. Perciò da oggi questo sito cambia natura, e da un sito di promozione di una professionalità, la mia, diventerà invece un sito di autocritica del sistema: una sorta di Filosofia di Francoforte nel campo della comunicazione mediatica contemporanea. Scriverò, scriverò per far sì che nulla rimanga intentato sperando che qualcuno legga, altrimenti tutto questo sarà assolutamente inutile: l'esilio in solitudine è la peggior pena che un essere umano è chiamato a scontare. Ne so qualcosa, visto quanto mi è capitato nell'ultima settimana.

C'è bisogno di un regista televisivo?

10 MOTIVI PER SCEGLIERE

CARLO RELIGIOSO…

…E 10 MOTIVI PER NON SCEGLIERE CARLO RELIGIOSO

1)    HA OLTRE 40 ANNI D'ESPERIENZA IN PRODUZIONI TELEVISIVE

2)    HA ESPERIENZA NELLA REGIA SPORTIVA

3)    HA ESPERIENZA NELLA REGIA D'INTRATTENIMENTO 

4)    HA GRANDE FAMILIARITÀ CON LA MUSICA

5)    PUÒ COMPORRE MUSICHE

6)    NON HA UN AGENTE

7)    NON DIRÀ MAI “NON SI PUÒ FARE”

8)    COSTA POCO RISPETTO AD ALCUNI

9)    È PIGNOLO E PERFEZIONISTA

10)  RIESCE A CAVARSELA ANCHE NELLE SITUAZIONI PIÙ DIFFICILI

1)    SA MONTARE E RIPRENDERE MA NON FA IL VIDEOMAKER 

2)    NON HA E NON VUOLE FARE ESPERIENZA IN REGIE DI TALENT

3)    NON HA E NON VUOLE FARE ESPERIENZA IN REGIE DI REALITY

4)    NON REALIZZERÀ MAI UNA REGIA MUSICALE COL CUE PILOT

5)    PARLA L'INGLESE A MO' DI TOTÒ E PEPPINO

6)    NON HA UN AGENTE

7)    DIRÀ “COSÌ SAREBBE MEGLIO NON FARLO”

8)    COSTA TROPPO RISPETTO A MOLTI ALTRI

9)    È UN GRAN ROMPICOGLIONI

10)  INCAPACE A CAVARSELA IN SITUAZIONI DI STUPIDITÀ ESTREMA

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Carlo Religioso

Regista / Autore

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dalla fantasia di Carlo Religioso